Cina rock and roll, ma che succede alle ADR?

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Come le più grandi rockstar alla Cina piace far parlare di sè, nel bene o nel male. Ora è la volta delle ADR. Che cosa sono?
 
Le ADR (American Depositary Receipt) sono le società estere (rispetto a quelle statiunitensi) che hanno deciso di quotarsi sul mercato americano. Possiamo infatti constatare come anche il nostro cavallino rampante sia presente al NYSE, uno dei principali indici di borsa americani.
Da diversi anni le borse americane ospitano nel proprio listino aziende di ogni continente, in particolar modo quelle cinesi, che per darsi una dimensione più internazionale e avere maggiore visibilità decisero di concedere una parte del flottante anche alla nazione a stelle e strisce. Tra le società più gettonate si può annoverare il colosso Alibaba, la società automobilistica Nio e Tencent, monopolista delle comunicazioni.
 
La novella di questi ultimi giorni è uno spin-off di quanto accaduto dal 2018 in poi. Da delineare se siano scaramucce o se ci si sta preparando a qualche scrollone di mercato, ma Cina e Stati Uniti sembrano essere nuovamente sul piede di guerra. Qualche giorno fa la SEC, l’autorità dei mercati americani (al pari della nostra CONSOB), ha voluto implementare le norme sulla sicurezza, adottando anche specifiche azioni, nella fattispecie: le società straniere quotate sul mercato americano devono aprire i libri contabili agli enti di vigilanza. L’unico paese a cui non è piaciuta questa iniziativa è la Cina che quindi si sente messa in discussione sulla sovranità dei dati.
La contraerea cinese, usando un eufemismo, non è di certo una risposta diplomatica: il suo obiettivo è far delistare tutte le società cinesi presenti sul mercato americano, trasferendo quindi l’intera posizione sul mercato di Hong Kong. Una minaccia, che a prescindere dalla sua credibilità,  ha sicuramente avuto un impatto violento nella giornata del 3 dicembre, facendo registrare tra un -8 e un -17%. Per gli azionisti di quelle società sarà sicuramente un Natale poco gioioso.
Finita la crisi pandemica, le grandi potenze si rimettono i guantoni da boxe. È iniziato un altro round.